
Il progetto
Dall’iniziativa “Dunfiato”, che nella sua prima edizione l’anno scorso ha dato vita alla canzone “Non passa l’aria” ispirata alle storie di tanti giovani con asma, quest’anno nasce Dunfiato for school.
Dedicato agli studenti di terza e quarta degli indirizzi artistici del liceo, invita i ragazzi a esplorare il concetto di respiro con un’opera artistica, per diffondere e far capire sempre di più quanto sia importante prendersi cura della propria salute respiratoria nella vita di tutti i giorni.
I vincitori
VIOLA
La tavola finale viene svolta su una tela 50x70 cm con tecnica acrilica. Il foglio è diviso a metà, con gli schizzi su un lato e la prova colore realizzata a tempera sull’altro. Nell’antichità c’erano molti tipi di pigmenti da applicare, come la tempera, l’acquerello, l’olio e l’acrilico. La tempera è una tecnica nata nell’antico Egitto e usata soprattutto sugli affreschi di basiliche legate alla religione. Il colore dà sempre un effetto forte: con l’aiuto dell’acqua per sfumare e rendere molto vere le opere, ha anche una caratteristica molto importante, si secca velocemente ed è correggibile con l’acqua. L’acquerello è una tecnica che ha due metodi: bagnato su bagnato o bagnato su asciutto. Per questo devi immergere i pennelli nell’acqua e sciogliere il colore. La carta deve essere sempre 300gsm. Lo sfumo del colore di solito non dà molto effetto, quindi si deve sciogliere il colore e passare tantissime volte secondo necessità. Essendo una tecnica incorreggibile, quando non è ancora secca si può dare sopra tanta acqua per sciogliere la parte sbagliata. In seguito è nata la tecnica a olio, una tecnica che rende le opere molto realistiche. I primi che l’hanno inventata e utilizzata sono stati i pittori fiamminghi, in opere microscopiche e decorate su affreschi. In confronto con la tempera, si può notare che ha uno svantaggio molto grave: al pigmento servono molti giorni per asciugare. Per evitare questo problema si può mettere dentro al pigmento il Liquin, che diminuisce i giorni per l’asciugatura. L’acrilico, nato nella modernità, è molto simile alla tempera per l’uso dell’acqua, colori che danno effetto uguale e modo di colorare che è molto simile. Soltanto due aspetti non sono uguali: l’acrilico ha più vantaggio su tela rispetto alla tempera, quando si asciugano tutte le sue tecniche ,il foglio usato con l’acrilico toccando da un sentimento speciale invece della tempera. [Però non sono uguali per un aspetto. L’acrilico ha un vantaggio sulla tela: quando si asciuga, il foglio dipinto con l’acrilico trasmette un sentimento speciale rispetto alla tempera.]
Con tutti questi vantaggi e svantaggi l’artista ha scelto la tecnica a tempera e l’acrilico, colori che danno un effetto forte e un’asciugatura veloce.
Il tema è l’asma, una malattia del respiro. Per rendere il dolore, l’artista disegna al centro quattro donne che stanno soffocando con un sacchetto trasparente in testa. Colori forti e simbolici come il maglione verde, che rappresenta la salute, il rosso, che riguarda la violenza sulle donne, e il giallo, simbolo della luce. I colori e i metodi usati sono opachi e contrastanti, per rinforzare i sentimenti e le emozioni. Per rappresentare il fastidio del sacchetto, l’artista disegna le donne che cercano di strappare il sacchetto per riprendere il fiato. Le facce viola sono una caratteristica del soffocamento, perché quando una persona sta soffocando la sua faccia diventa per forza viola e rossa.
NATURA è VITA
Il nostro liceo Gastel, facente parte dell’istituto d’istruzione superiore “Paolo Frisi”, situato a Milano in via Amoretti 61/63, ha aderito al progetto “D’un fiato”, organizzato da “Federasma e Allergie”. L’attività coinvolge principalmente le classi terze e quarte al fine di diffondere consapevolezza sul tema delle malattie respiratorie attraverso diverse forme d’arte, per esempio quelle scultoree, fotografiche e pittoriche.
Però prima di iniziare a spiegare il nostro lavoro, è meglio approfondire l’argomento sul quale si basa, cioè l’asma.
L’asma è una malattia respiratoria che comporta l'infiammazione dei bronchi, essi si restringono e si riempiono di liquido che dà come conseguenza la produzione eccessiva di muco, l’aria quindi ha più difficoltà a circolare, causando dei broncospasmi.
Questa malattia si manifesta più comunemente nei bambini, ma ciò non nega che possa anche formarsi in età più anziane o adulte. I soggetti presentano una condizione di iperreattività bronchiale, cioè i loro bronchi tendono a rispondere in maniera eccessiva a situazioni come sforzi, infezioni, sbalzi termici, emozioni e allergeni vari.
I sintomi principali possono essere: difficoltà respiratorie, percezioni di respiro sibilante, talvolta si manifesta in tosse o nei casi allergici in rinite e/o congiuntivite.
Il trattamento dipende dall’intensità e durata dei sintomi, è previsto l’utilizzo di un inalatore, cioè un dispositivo medico da utilizzare durante un attacco d’asma, in cui viene inserita una bomboletta spray contenente il farmaco. Esso rilascia una determinata quantità di medicina che placa l’attacco. L’operazione può essere ripetuta più volte al giorno in base alle necessità.
Per questo, noi studenti di 3EL multimediale del liceo Gastel abbiamo aderito con entusiasmo realizzando un progetto interdisciplinare che ci ha visto collaborare con altre classi. Il lavoro ha coinvolto anche alcune delle studentesse di 1CL: Jharuska Morales, Sophy Robles e Zixuan Xu e noi studenti di 3EL: Micol Fidone, Mario Renzelli, Letizia Biancucci, Alessandro Baratelli e Gaia Zamarian che, insieme, ci siamo occupati della realizzazione, dello scatto e della post-produzione.
Abbiamo realizzato numerosi scatti sperimentando diversi moduli di luce, come ad esempio lo schema di illuminazione detto “Rembrandt”, ispirato al pittore ed incisore seicentesco. Questo schema prevede che la luce sia inclinata a 45 gradi in modo da formare un triangolo tra l’occhio e la narice in modo da illuminare il viso. Abbiamo provato ad utilizzare la cosiddetta “split light”, la cui caratteristica principale sta nel dividere il volto a metà, oppure lo schema di illuminazione detto “butterfly”, che prevede che la luce sia rivolta verso l'alto con lo scopo da assottigliare il viso.
Leggi tutto
L'essenza che sfugge
Il titolo dell'opera è "L'essenza che sfugge". Per la realizzazione della mano, abbiamo messo in posa una mano reale nell’alginato e l’abbiamo fatta posare per 10 minuti. Poi l'abbiamo estratta e abbiamo riempito la madre forma con il gesso liquido che ha riposato per cinque ore. Appena il gesso si è solidificato abbiamo distrutto la madre forma e tirato fuori la mano formata. Per colorarla abbiamo usato dei pigmenti adatti al gesso. Per l’oggetto tenuto dalla mano, come base abbiamo usato un fil di ferro che poi abbiamo modellato affinché prendesse la forma che desideravamo. Dopo ciò lo abbiamo rivestito di tessuto rosa e, grazie alla malleabilità del fil di ferro, lo abbiamo messo in modo tale che seguisse il movimento della mano. Il respiro è un movimento involontario, ma se vogliano, possiamo decidere come respirare. Le emozioni condizionano il nostro respiro: quando abbiamo paura o siamo in ansia, il fiato si fa corto, quando siamo rilassati, invece, si allunga e diventa pieno. Ma si può innescare il processo inverso imparando a respirare lentamente e consapevolmente, così possiamo evitare che gli stati d'ansia compaiano e prevalgano su di noi.
Vedi il video
Con il patrocinio di
